Anche la storia di Madre Marie Marthe Vandeputte, belga, fondatrice delle Suore Missionarie della S. Croce, unitesi il 28 settembre 1968 alla Congregazione delle Suore Passioniste di S. Paolo della Croce, è un mistero di Dio.
Essa conobbe le fatiche e le gioie della fondazione, un meraviglioso sviluppo missionario e poi un incomprensibile declino che mise a dura prova la sua fede.
Seconda figlia di Ferdinando e di Maria Giuseppina De Muylder, Marthe dice di sé: Io non ero la benvenuta e papà non vedeva di meglio che scaraventarmi dalla finestra perché desiderava un figlio maschio. Ma l’atteggiamento del padre fu fuoco di paglia perché in realtà i genitori l’amarono profondamente. Persone di una morale ineccepibile, amici dei passionisti, erano però lontani dalla pratica religiosa e questo fece soffrire molto Marthe che invece crebbe con una profonda sensibilità spirituale. Tuttavia ha il conforto di sapere che in punto di morte il padre spirò tenendo il Crocifisso fra le mani e ripetendo a fatica: Gesù misericordia. Vi amo.
Marthe conosce ben presto l’invito di Dio. A 10 anni l’incontro con Gesù Eucaristia orienta in maniera decisiva la sua vita. Essa sente che Lui la vuole per sé ma i primi passi, secondo quanto lei racconta, furono incerti fin verso i 12 anni, quando decise di essere tutta di Dio.
Nel 1906 si pone sotto la direzione del P. Valentino passionista che la orienta con saggezza e prudenza ordinandole di mettere per iscritto i pensieri e le ispirazioni del cuore. Progressivamente emette i voti di povertà, castità, obbedienza e il voto di promuovere la memoria della passione di Gesù. La sua fisionomia spirituale comincia a prendere forma verso gli anni ’25-26 con l’ideale missionario. Sperimenta difficoltà e ostilità e finalmente l’anno 1932 a Tienen, cittadina fra Bruxelles e Lovanio, fonda le Missionarie della Santa Croce con un carisma tipicamente missionario e legato alla spiritualità passionista. Nel 1934 le prime missionarie partono per il Congo.
Madre Marthe vede la piccola Congregazione svilupparsi e ne prova gioia ma dopo una primavera di vocazioni incominciano anni difficili. Durante il Concilio Ecumenico Vaticano II, Madre Marthe accompagna con assiduità la Chiesa e le sue nuove aperture mentre la piccola comunità rischia di essere sopraffatta dagli eventi.
Dopo difficili traversie, la provvidenza pone sul loro cammino le Suore Passioniste di S. Paolo della Croce che accolgono le sorelle passioniste belghe in uno scambio di doni. Esse portano alla Congregazione il soffio di una grande vitalità missionaria e ricevono la certezza che la loro missione non sarebbe terminata.
Madre Marthe muore il 17 settembre 1967. Il 28 settembre 1968 avviene la fusione della sua comunità con le Suore Passioniste, come essa stessa aveva predetto.