Fede, fortezza e umiltà: profezia per il nuovo cammino.

(1840 – 1896)

“Era la più giovane della Ancille quando la comunità venne soppressa e fu l’unica a seguire la superiora, Sr Crocifissa: a lei si affidò, con lei divise trepidazioni e dolori, propositi e speranze, fino al giorno in cui la famiglia religiosa rinacque”.

Palmira (futura Sr Pia) nasce a San Casciano Val di Pesa il 30 gennaio 1840, in una famiglia sana e profondamente cristiana. Ben presto rimane orfana di entrambi i genitori e viene adottata da una brava famiglia che la ama come una figlia; ella ricambia con la docilità e la collaborazione al lavoro assiduo e pieno di sacrificio. Giovanissima, avverte la chiamata a consacrarsi a Dio e, tra i vati Istituti, sceglie di entrare nel recente Ritiro delle Ancille Passioniste a Firenze, dove entra nel 1862. E’ allora superiora Sr Crocifissa Tognoni, donna forte e autentica e fra loro due si stabilsce subito un rapporto di santa amicizia, destinata a dare nel tempo i suoi frutti: questa loro sintonia interiore si intreccerà mirabilmente con la storia della Congregazione. Nel Ritiro, Sr Pia, nome che le viene dato alla Vestizione, assimila e vive l’ideale passionista nella contemplazione e nell’imitazione del Crocifisso Signore e di Maria Addolorata, e nell’educazione delle giovani che provengono dalla strada.
Dopo soli quattro anni del suo ingresso, il Ritiro viene sciolto e le Ancille collocate in altri Monasteri.
Lei e Sr Crocifissa si trovano insieme nella stessa ansia di non lasciar morire il seme della fondatrice, ma di farlo rinascere a qualsiasi costo, e il costo delle opere divine ha un solo prezzo: pagare di persona, morire ogni attimo alla propria volontà, in attesa che si compia solo quella di Dio.
La vicenda di Sr Pia è tutta tessuta di nascondimento: sempre unita alla sua superiora, vi appare come una persona a lei legata da un vincolo di amicizia e da un ideale comune di Croce e di offerta. L’iniziativa di ogni attività appare sempre legata al nome di Sr Crocifissa: Sr Pia vive nell’ombra, come olio che alimenta e sostiene, linfa che dona vita, offerta silenziosa. Con lei ricomincia, nel 1872, l’Istituto delle Passioniste.
La morte di Sr Crocifissa, nel 1879, porta momenti di dolore e di buio nella vita di Sr Pia, che si vede affidare da don Fiammetti la responsabilità dell’Istituto. E seconda generale della Congregazione lo sarà per ben 17 anni: sotto il suo governo la Congregazione ha incremento e comincia a muovere i primi passi fuori da Casa Madre. I frutti del fervore di quegli anni non si fanno attendere: arrivano sempre più le vocazioni e le bambine, affidate dal Ministero di Grazia e Giustizia, sempre più numerose, sembrano confermare la benedizione del Cielo sull’Opera del Ritiro Capponi, che riprende vita in una forma nuova, adatta ai tempi nuovi. In pochi anni, le Suore arrivano a più di 30 e le bambine 144.
Quando il 9 febbraio 1896 raggiunge la Casa del Padre, Sr Pia sa di aver terminato il suo compito, mentre dal Cielo continua a lavorare e intercedere per l’Istituto.

(Come hanno testimoniato, pp. 77 – 92).

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