Sapeva fare di ogni sasso un fiore di passione

(1899 – 1952)

È la prima vocazione brasiliana, formata dalle Suore giunte in Brasile. Apostola eccezionale, scaldava i cuori e testimoniava la Passione di Gesù in ogni ambiente. Alla sua morte, avvenuta in Bebedouro, tutti i negozi sospesero la loro attività per un’ora.

Giacomina Lovato, Sr Crocifissa delle Cinque Piaghe, nasce a Colombo, una ridente cittadina brasiliana che all’epoca era abitata per lo più da famiglie italiane immigrate in Brasile per sfuggire alla enorme povertà che affliggeva l’Italia del 1800. La sua famiglia coltiva i profondi valori del cristianesimo, che plasmano la fisionomia interiore dei figli e in questo ambiente nasce la vocazione di Giacomina, che confida alla mamma il suo desiderio di consacrarsi a Dio. La mamma le promette di parlare con le responsabili di un Istituto presente a Colombo, ma la morte la coglie improvvisa; ella accoglie con rassegnazione cristiana la volontà di Dio e lascia da parte il pensiero per un po’ di tempo.

L’incontro con un Passionista le dà l’occasione per riprendere il discorso e il Padre le fa conoscere le tre Passioniste che solo da qualche mese sono approdate in Brasile: diventa la “postulante numero uno“, il primo frutto di Passione nella Terra di S. Cruz. Un anno dopo, con la vestizione religiosa, le viene dato il nome di Sr Crocifissa delle Cinque Piaghe, un nome tutto passionista, che diviene il suo programma e la sua strada.
Sr Crocifissa non ha doti eccezionali di preparazione, né il suo aspetto si impone per particolari qualità, ma la sua bontà e dolcezza esercitano un’attrattiva speciale ed attirano le persone al bene e alla preghiera. Il suo ardore scaturisce dall’unione con Dio, dalla finezza di animo tipica di coloro che sanno dimenticare se stessi per amore e dal il bisogno urgente di donarsi agli altri.

Esercita l’amore verso l’altro prima di tutto in comunità, sempre pronta a servire chi avesse bisogno di lei; sarà superiora più volte, si interessa con premura del bene sia spirituale che materiale della comunità. Accudisce con amore e concede facilmente quello che non è in contraddizione con lo spirito religioso, specialmente la povertà. Per le bambine, orfanelle o povere, materialmente o moralmente, è una vera mamma, donandosi fino all’estremo, pur di farle crescere buone e felici.
Ama immensamente la Congregazione ed essendo una delle prime suore brasiliane, sente la responsabilità di sostenerla, aiutando a formare le giovani alla vera spiritualità passionista. Il mistero della Passione, assiduamente contemplato nella preghiera e nella sofferenza propria e altrui, vissuto nella povertà e nell’obbedienza, caratterizza il suo zelo per la salvezza del prossimo, promovendo in esso la devozione e l’amore al Signore.
Nominata superiora della comunità e responsabile del grande Istituto che accoglie centinaia di poveri senza casa, anziani e malati a Bebedouro, compie un apostolato grandissimo nel paese. Muore il 24 agosto 1952, a soli 53 anni, consumata da un male incurabile, accettato e offerto per amore, come tutta la sua vita.

(Come hanno testimoniato, pp. 175 – 190).

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