2013-04-29 L’Osservatore Romano
Con un invito ad avere il coraggio di «andare controcorrente» e a scommettere «sui grandi ideali», Papa Francesco si è rivolto ai 44 fedeli cresimati durante la messa presieduta domenica mattina, 28 aprile, in piazza San Pietro. Partecipando al primo grande avvenimento dell’Anno della fede, Papa Bergoglio ha offerto ai presenti «tre semplici e brevi pensieri su cui riflettere».
Per il primo ha preso spunto dalla seconda lettura. E ha sottolineato «la novità di Dio» che «non assomiglia alle novità mondane, che sono tutte provvisorie. La novità che Dio dona alla nostra vita — ha spiegato — è definitiva, e non solo nel futuro, quando saremo con Lui, ma anche oggi: Dio sta facendo tutto nuovo, lo Spirito Santo ci trasforma veramente e vuole trasformare, anche attraverso di noi, il mondo in cui viviamo». Da qui la consegna ad aprire «la porta allo Spirito», lasciando «che l’azione continua di Dio, ci renda uomini e donne nuovi. Che bello, ha commentato, se ognuno, alla sera potesse dire: oggi a scuola, a casa, al lavoro, guidato da Dio, ho compiuto un gesto di amore».
Per il secondo pensiero Papa Francesco ha ripreso la prima lettura, tratta dagli Atti degli apostoli (14, 22). Il cammino della Chiesa, come anche «il nostro cammino cristiano personale, non sono sempre facili. Seguire il Signore, lasciare che il suo Spirito trasformi le nostre zone d’ombra, i nostri comportamenti che non sono secondo Dio e lavi i nostri peccati, è un cammino che incontra tanti ostacoli, fuori di noi, nel mondo e anche dentro di noi, nel cuore» ha ricordato. Ma — ha subito aggiunto — «le difficoltà, le tribolazioni, fanno parte della strada per giungere alla gloria di Dio». Per questo non bisogna «scoraggiarsi. Abbiamo la forza dello Spirito Santo per vincere queste tribolazioni».
Infine il terzo pensiero è stato soprattutto per i giovani cresimandi. «Rimanete saldi nel cammino della fede — ha detto loro il Santo Padre — con la ferma speranza nel Signore. Qui sta il segreto del nostro cammino», perché «andare controcorrente fa bene al cuore» e «non ci sono difficoltà, tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura. Questo anche e soprattutto se ci sentiamo poveri, deboli, peccatori, perché Dio dona forza alla nostra debolezza, ricchezza alla nostra povertà, conversione e perdono al nostro peccato». Infatti noi cristiani «non siamo scelti dal Signore per cosine piccole», ha concluso esortando ad andare «sempre al di là, verso le cose grandi».
Al termine il Pontefice ha guidato la preghiera mariana del Regina Caeli, rivolgendo un pensiero alle vittime del crollo di una fabbrica in Bangladesh e lanciando un «appello affinché sia sempre tutelata la dignità e la sicurezza del lavoratore».