Atto riparativo

Una donna accovacciata, sola e indifesa, scalza, in atteggiamento di chi si raccoglie verso il proprio cuore cercando il calore che viene da dentro. Ha accanto un recipiente di bocca larga, che spera di essere preso come espressione di necessità. Ispira solitudine e vulnerabilità. Chi è questa donna? Chi aspetta lì seduta?
E, soprattutto, cosa aspetta da me questa donna? Cosa attende da me?
La mia preghiera ha bisogno di essere abitata dall’incomoda e salvifica presenza di questa donna al margine, ho bisogno di macchiare la “purezza del mio orario” con la presenza di questa e tante altre persone che necessitano vicinanza, senza giudizi di condanna, pregiudizi, senza arrivare dall’alto, perché io non sono migliore di lei e forse ho urgenza di essere salvato/a attraverso lei.

Giovanni 8,1-11
Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”.
Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”.
E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno; va’ e ‘a in poi non peccare più”.

PREGHIERA
A te cantiamo con il cuore pieno di gioia perché le nostre vite sono piene di tua tenerezza.
A te cantiamo perché sei buono e compassionevole con chi ti sta cercando con cuore sincero.
Tu rallegri la nostra vita e ci riempi con la tua forza.
Tu ci vuoi come figli e figlie.
Tu operi con la gioia dei nostri cuori.
I tuoi gesti ci riempiono di energia ed entusiasmo.
Il tuo amore, fin dal mattino, la tua fedeltà, anche di notte, ci insegnano a vivere gioiosi e felici, annunciando che ti preoccupi di noi, che ci ami e sei fedele alla tua alleanza.

IMPEGNO
Vogliamo contribuire al raggiungimento dell’uguaglianza di dignità e diritti fra la donna e l’uomo nella famiglia, nel lavoro, nell’educazione, nella convivenza sociale e nei differenti ambiti della Chiesa.

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