Atto riparativo

Ci uniamo all’azione riparatrice di Gesù e partecipiamo con lui all’opera di ricostruzione e riconciliazione della persona ferita…
Incarnando la misericordia di Dio, annunciamo la buona notizia del Regno, che risana e ricompone l’immagine del Figlio in coloro che accolgono il suo amore. (Cost. 4).

La violenza della guerra
Oggi, venerdì, ci uniamo a tutta l’umanità per presentare al Signore tanti bambini, anziani, uomini e donne che vivono sfollati. La maggioranza di queste popolazioni è caratterizzata da una migrazione forzata di vittime di conflitti armati, persecuzioni, povertà, violazioni massive dei diritti umani e dall’attuazione di reti criminali di traffici illeciti di immigranti in condizioni pericolose e degradanti. Ricordiamo alcuni conflitti: Siria, il conflitto tra India e Pakistán, Yemen, Nigeria, Repubblica Centroafricana, i morti nel Mediterraneo, a Lampedusa, El Tajal in Ceuta.

Dal Vangelo di Matteo (Mt 25)
Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi: ho avuto fame… ho avuto sete… ero forestiero… nudo… malato e carcerato… Quando mai ti abbiamo veduto affamato, assetato? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato? o nudo e ti abbiamo vestito? quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere?…  In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

Papa Francesco ci richiama: «la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza, onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi» e ci ricorda che gli immigranti che dal nord Africa cercano di raggiungere l’Europa «sono fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre, e cercano la felicità».

Preghiamo:

  • Per coloro che soffrono le conseguenze di un sistema economico ingiusto, nel quale ha il primo posto il massimo beneficio, senza tenere conto la priorità e dignità della persona.
  • Perché ci sentiamo responsabili e ci prendiamo cura del mondo che il Signore ci ha dato, perché tutti possiamo vivere degnamente come fratelli, specialmente i più poveri e diseredati, i preferiti da Dio.
  • Per tutti noi, perché il Signore Risorto ci aiuti ad essere persone che accolgono e condividono il tempo e i talenti con i più vulnerabili.

Impegno di vita:
Interessarsi e conoscere le realtà di esclusioni che ci sono attorno a noi.

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