“La liquidità dell’economia toglie la concretezza del lavoro e toglie la cultura del lavoro, perché non si può lavorare. I giovani non sanno cosa fare! E i giovani che sono senza lavoro, perché non lo trovano, girano, girano, e vengono sfruttati. Alla fine l’amarezza del cuore li porta alle dipendenze o al suicidio”. (Papa Francesco)
Una piaga della società attuale è il grande numero di famiglie che vivono con un reddito molto basso o addirittura si trovano nella più stretta indigenza per mancanza di lavoro. Il tasso di disoccupazione è in aumento, soprattutto fra i giovani tanto da essere considerata una malattia sociale, perché “la nostra gioventù viene derubata della speranza”. L’allarme lanciato dal Papa non può passare inosservato e lasciarci indifferenti, perché i giovani senza lavoro vanno ad aumentare la fila dei candidati alla tossicodipendenza e al suicidio.
Vogliamo riparare:
- L’indifferenza dei governanti verso le problematiche giovanili, specialmente quelle che riguardano il mondo della scuola e del lavoro.
- Le disuguaglianze prodotte da un’economia dell’esclusione che tende ad emarginare piuttosto che integrare i poveri, i diversamente abili, i giovani a rischio.
- La triste realtà di moltissimi lavoratori, più o meno giovani, ricattati da un capitalismo sempre più malato.
Impegno di vita: Davanti alla situazione di precarietà che stiamo vivendo, ci impegniamo ad essere solidali, rivolgendoci verso “coloro che sono le prime vittime dell’impoverimento materiale, culturale e spirituale: le donne sfruttate e emarginate, bambini, adolescenti e giovani” (Cost 14).
Preghiamo: Ti chiediamo la grazia, Signore, di donare ad ogni persona una vita dignitosa e di concedere a coloro che sono deboli e indifesi la forza di denunciare situazioni di sfruttamento e di soprusi, perché solo in Te c’è la consolazione e da Te aspettiamo conforto e sicurezza per la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.