Atto riparativo

“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio”.

L’umanità di oggi ha bisogno di “ponti, non di muri”. Dove c’è un muro, c’è chiusura di cuore! Servono ponti, non muri!
Ci vogliono i mattoni per costruire una chiesa, aveva spiegato Papa Francesco, ma ci vuole un’anima perché quei “mattoni” prendano vita nelle vite dei cristiani, “pietre vive” chiamate – afferma il Papa – al dovere della “coerenza”: “E non è facile, lo sappiamo tutti, la coerenza nella vita fra la fede e la testimonianza; ma noi dobbiamo andare avanti e fare nella nostra vita, questa coerenza quotidiana. ‘Questo è un cristiano!’, non tanto per quello che dice, ma per quello che fa, per il modo in cui si comporta. Questa coerenza, che ci dà vita, è una grazia dello Spirito Santo che dobbiamo chiedere”.

Vogliamo riparare le divisioni:

  • fra i popoli
  • nella Chiesa
  • nell’ambito politico e sociale
  • nelle famiglie
  • nei luoghi di lavoro
  • nelle comunità religiose

Impegno di vita
Essere operatori di pace nell’accoglienza dell’altro, donando e ricevendo perdono e misericordia.

Preghiamo
“Preghiamo perché, con l’aiuto del Signore e la collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà, si diffonda sempre più una cultura dell’incontro, capace di far cadere tutti i muri che ancora dividono il mondo, e non accada più che persone innocenti siano perseguitate e perfino uccise a causa del loro credo e della loro religione. Signore tu che conosci il cuore dell’uomo vieni in nostro soccorso e salvaci. 

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