Atto riparativo

“Una diffusa mentalità dell’utile, la cosiddetta cultura dello scarto che oggi schiavizza i cuori e le intelligenze di tanti, ha un altissimo costo: richiede di eliminare esseri umani, soprattutto se fisicamente o socialmente più deboli”. (Papa Francesco) “Non darò a nessuno alcun farmaco mortale neppure se richiestone, né mai proporrò un tale consiglio”. (Il giuramento di Ippocrate di Cos, ca. 460-377 a. C.)

La vecchiaia e le malattie degenerative, specialmente nelle società del benessere, vengono sempre più spesso considerate come “fase di declino”, di “insufficienza umana e sociale”. La persona, oggi, è meno preparata alla sofferenza e alla morte ed è angosciata sia dalla prospettiva di essere di peso, di dover soffrire, sia da quella di vedersi mantenuta in vita artificialmente, per questo può cadere facilmente nella tentazione dell’eutanasia, considerata come liberazione. 

Chiediamo perdono:

  • Per tutte le volte che dimentichiamo il valore della vita e della dignità umana
  • Per tutte le volte che non prendiamo posizione e con il nostro silenzio avalliamo questa cultura di morte

Impegno di vita
Ci impegniamo a passare un po’ di tempo con qualche persona anziana o con un malato per fargli sentire che c’è Qualcuno che non si dimentica mai di lui.

Preghiamo:
“Signore aiutaci a non dimenticare che quella religiosa e spirituale, è una dimensione che rimane vitale anche quando le capacità cognitive sono ridotte o perdute, che anche in presenza di malattie degenerative la mente e il cuore dei malati non interrompono il dialogo e la relazione con Dio. Aiutaci a non dimenticare che ogni anziano e ogni malato porta in sé il volto di Cristo e che non si possono eliminare, come ci propone la “cultura dello scarto”. (Papa Francesco)

 

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