Riattivazione

14 settembre 1872: 150 anni fa, nel silenzio più assoluto, in Casa Santini a pochi passi dalla Parrocchia Santa Maria in Castel di Signa, tre donne ridavano vita alle ex Ancille Passioniste, la cui unica comunità, fondata il 17 marzo 1815, era stata dispersa nel 1866 dall’ignoranza umana che non aveva compreso la profondità del carisma passionista di cui essa era testimone.
Tre donne, riunite in comunione di vita, sostenute dal parroco Don Giuseppe Fiammetti, ebbero il coraggio, animate dallo Spirito di ridare vita a quella comunità, in fedeltà alle origini e con viva attenzione ai nuovi tempi storici che lo Spirito indicava. Lo stesso nome indica proprio la dinamica della fedeltà e della creatività divina: Suore di Carità della Passione di Cristo che ben presto venne definito in Suore Passioniste di San Paolo della Croce.
Diamo lode al Signore per il dono di Sr Crocifissa Tognoni del Calvario, Sr Pia Frosali di San Paolo della Croce e della giovane signese Sarina Baylon diventata Sr Giovanna della Croce, madri e sorelle della nostra rinascita.
Scaviamo dal Promemoria di Don Fiammetti (1891) alcune informazioni di questa data che dette inizio alla vita religiosa delle Passioniste:

“Dopo un anno circa che erano alla Pieve (Parrocchia Beata Giovanna), si stabilirono nella mia Parrocchia, in Castello, continuando a far scuola e colla volontà, a miglior tempo, di riprendere l’abito religioso, che avevano.
Diventate mie popolane e morto il Sacerdote Don Michele Montelatici, Pievano a Signa, nel 1870, che ne aveva preso la direzione fino dalla loro venuta, in seguito me ne occupai io stesso, perché vedevo che facevano del bene.
Il mio primo pensiero fu recarmi dal mio Superiore, allora il Vescovo Mons. Limberti, per sentire come dovevo comportarmi verso queste due ex Religiose, che non si erano volute ritirare, come le altre, in Monasteri, ma che volevano, coll’aiuto di Dio, riprendere l’abito e continuare l’Istituzione delle Suore Passioniste. Mi rispose, da quell’uomo di Dio che era, e mi disse: “Non contraddica tutto, e stia attento a non concedere e assecondare tutto”! Così si andò avanti nello scorcio del ‘70 e nel ‘71 e buona parte nel ’72. […]
Le due ex Passioniste, che già avevano preso con sé una giovine di Signa a carità, facevano bene ed edificavano col loro esempio il popolo stesso. Facevano scuola e la Superiora, Sr Crocifissa Tognoni che aveva dalla Casa Capponi L. 100 mensili, senza curarsi di sé e dell’avvenire, tutto spendeva per gli altri.
Fino dal 6 Maggio 1872 si prendeva a carico una povera Orfanella; poco dopo un’altra. Intanto mi pregavano di riprender l’abito con una terza compagna, presa giovinetta in casa fino da quando erano venute in Signa. […]
Il 14 Settembre 1872 nella Cappellina privata di Casa Santini, in Castello a Signa, col medesimo rito (usato nel Ritiro Capponi) le due ex Religiose riprendevano il loro caro abito, insieme all’altra giovane prima ricordata, dalle mani mie ed alla presenza del Sac. Sarti, ora Parroco a Montefiridolfi”.

Grazie, Signore, grande è la tua misericordia!

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