Novena allo Spirito Santo – 9° giorno

NOVENA ALLO SPIRITO SANTO 2023
9° Giorno (maggio 27)
Invochiamo il primo frutto dello Spirito: AMORE
Il primo frutto dello Spirito è l’AMORE di AGAPE. Esso indica l’Amore di Dio verso l’uomo e l’amore dell’uomo verso Dio e verso i fratelli. Tutti gli altri frutti derivano dall’amore perché solo l’amore è umile, gentile, ospitale, generoso, accogliente, benevolo, gioioso, mite etc. «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito» (Gv 3:16). È la natura stessa di Dio: essere Amore. Dio è Amore e sua sorgente. L’“amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5:5). Quindi l’amore è anzitutto un dono, sovrabbondante, impegnativo, che ci spinge a fare della nostra vita un dono.
Lampada ai miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino [Sl 119(118):105]: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13: 34-35).
Silenzio orante
Preghiamo:
“In verità, in verità io vi dico:
se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo;
se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde
e chi odia la propria vita in questo mondo,
la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua,
e dove sono io, là sarà anche il mio servitore.
Se uno serve me, il Padre lo onorerà” (Gv 12:24-26).
Chi ci ha preceduto ha aperto nuove vie: Viene spontaneo ricordare nell’amore una piccolissima suora di Casa Madre: Sr Eletta. Collaborava con la cucina e il suo compito speciale era nutrire i maiali. Molte di noi la ricordano: lei, già piccola di statura, piegata in due, come un angolo retto, … doveva portare almeno tre volte al giorno dei recipienti più grandi di lei, pieni di scarti organici agli animali. Senza ascensori, lei scendeva le tre rampe di scale, portando i bidoni fino al piazzale dei fornitori. Per aiutare la comunità delle suore e delle bambine.
Con lei ricordiamo sr Diomira, cuoca a Quercianella. Costei non cedeva mai il suo posto davanti alla stufa di cucina. Solo dopo si è compreso il perché. Il fuoco che ardeva nella stufa comunicava con quel preciso posto e lo hanno testimoniato le suole riarse delle sue scarpe e la pianta bruciata dei suoi piedi.
Vogliamo chiedere loro: Perché sorelle tutto ciò? Quale motore vi ha spinto a fare ciò senza lamentarvi?

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