Atto riparativo

“Era circa l’ora sesta e si fece buio su tutto il paese fino all’ora nona. Il sole era oscurato e il velo del tempio era squarciato a metà. Allora Gesù lanciò un grande grido e disse: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. E detto questo, spirò”. (Lc 23, 44-46)

Vogliamo riparare: Le grida non sempre espresse o comprese, che escono dalla vita e dalle situazioni dei nostri fratelli/sorelle e che possono essere tradotte in un’ansia di RICONCILIAZIONE – RICOSTRUZIONE – RISURREZIONE.

Impegno di vita: Spogliamoci della nostra cecità e dei nostri attaccamenti: attaccamento al potere e all’intolleranza, per sperimentare il Dio della vita, del nuovo Esodo, che vuole riaccendere in noi il fuoco del “primo amore”.

Cosa facciamo, concretamente, per ridurre la fame e la miseria dei nostri fratelli che vivono mendicando? In quanto vocazioni del Padre, l’Eucaristia che celebriamo ci spinge a un impegno solidale di trasformazione o è solo un puro memoriale?

Preghiamo: Signore Gesù, rendici sensibili alla tua chiamata – per essere segni del tuo amore nel mondo. Padrone della messe, aiutaci, nella nostra vita comunitaria, a comprendere gli appelli dell’Eucaristia. Aiutaci, Signore misericordioso, e ispiraci a confidare nella tua fedeltà e nella tua misericordia. Amen!